Archive for proprietà della canapa

Canapa, carote e patate…Non è una filastrocca, ma la carrozzeria delle auto del futuro

Dalla carota alle patate, passando per l’imprescindibile canapa: è la ricetta, gustosa, dell’azienda leader nella componentistica Johnson Controls per creare le automobili del futuro.

Dopo aver annunciato di aver messo a punto una nuova tecnologia di stampaggio plastico, che include fibre vegetali nel compostaggio dei pezzi delle automobili, hanno spiegato come questi materiali ridurrebbero il peso del 40%, rendendo le auto più resistenti del 30% rispetto alle normali carrozzerie in metallo.

Come riferisce la rivista Green Energy Journal alcuni pezzi per i costruttori di auto sono già disponibili: nuovi pannelli porta realizzati con la tecnologia di stampaggio ibrido CHyM (Compression Hybrid Molding) che unisce le fibre vegetali alle resine ad alta resistenza. Utilizzando come materiale di base alcuni prodotti vegetali (canapa, amido di mais, tapioca, patate) si possono produrre differenti bioplastiche adattabili a diverse parti del veicolo, tagliando le emissioni di CO2.

bioracer

Non sono materiali inediti, soprattutto se si parla di automobili. Si può trovare la canapa in auto prodotte da Audi, BMW, Ford, GM, Chrysler, Mercedes, Lotus e Honda, tra gli altri. Auto elettriche come la BMW i3 fanno molto affidamento su questo materiale col quale sono realizzate le portiere che risultano più leggere del 10% rispetto a quelle realizzate con materiali tradizionali.

E oltre ad una bolide da Formula 3 (nella foto) con volante in carote e carrozzeria in patate costruita dall’Università di Warwick in Gran Bretagna e alla Kestrel, auto ecologica in canapa costruita dalla Motive Industries, la paternità della prima vera auto ecologica appartiene ad Henry Ford che nel lontano 1941 ultimò la Hemp Body Car, un prototipo di automobile realizzato interamente con un materiale plastico ottenuto dalla canapa.

CANAPA VS HITLER: COME LA CANNABIS HA AIUTATO L’AMERICA A VINCERE LA SECONDA GUERRA MONDIALE

Settantasette anni fa, circa il 95% dell’elettorato tedesco usciva dalle urne, decretando la vittoria di Adolf Hitler con 28 milioni di voti (il 90% del totale). Da cancelliere a Führer, Hitler ottenne il potere assoluto, per volontà del popolo, dando vita ai primi accordi con Italia e Giappone. Otto anni più tardi, iniziati gli scontri con le potenze dell’asse, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti d’America rilasciò uno dei peggiori film di propaganda bellica della storia. Per relegare i fascisti all’oblio, sosteneva la bobina, avremmo dovuto munirci in gran quantità di Cannabis sativa L. E in fretta pure.
Nel 1939, con l’inizio della seconda guerra mondiale, il Giappone tagliò fuori gli americani dai rifornimenti di canapa filippina e juta indiana. Per il 1942, le forniture di guerra si erano quasi esaurite. L’appello “Canapa per la vittoria” diventò una necessità. L’America aveva bisogno di corde per i cavi da rimorchio delle navi, nastri per i paracadute e lacci per le scarpe! Per avvalersi di una piantagione di successo, si cominciarono a raccogliere informazioni su tecniche di raccolta e immagazzinamento, equipaggiamento e legatura corde.
Furono i 15 minuti di gloria degli agricoltori americani: provare il proprio patriottismo attraverso la lussureggiante pratica della raccolta di canapa industriale. La cosa richiese un apprezzabile aumento della produzione, ed entro il 1943, la coltivazione coprì 50.000 ettari, contro i 14.000 acri del 1942.

Il bollo dei produttori di Marijuana

Il filmato si apre con una panoramica di alcune rovine greche, “Molto tempo fa”, inizia un qualche narratore/nonno, “quando gli antichi templi greci erano ancora nuovi, la canapa era già al servizio dell’uomo, e da molto tempo”. In arabo antico, tela e cannabis condividevano la medesima parola. Nell’antica Cina la canapa veniva usata per il cordame, e durante la corsa all’ovest, in America, i carri per il trasporto erano ricoperti con teli di canapa.
Questo perché il gambo fibroso di questi particolari, e non psicotropi, ceppi di Cannabis sativa L. sono davvero sorprendenti. Oltre ad essere incredibilmente durevole, con fibre più lunghe, forti, permeabili e resistenti alla muffa del cotone, la canapa ha bisogno di pochi pesticidi, può essere coltivata in un’infinità di terreni e in genere può produrre dalle 3 alle 8 tonnellate di fibra essiccata per acro, quattro volte tanto quello che una foresta boreale media è in grado di produrre.
Per ovvi motivi, possesso e trasporto di Marijuana sono argomento penale dal 1937. E nonostante il fatto che l’uso di canapa non possa neanche lontanamente portarti ad essere strafatto, la sua parentela con ciò che può farlo l’ha trasformata in materiale illegale. L’America è l’unica nazione industrializzata che non consente la produzione di canapa industriale.

Pianta la Cannabis e combatti i fascisti

Durante la Seconda Guerra mondiale però, hanno fatto un’eccezione, come al solito, per garantire il massimo rendimento delle forze militari. Negli ospedali del Nord, durante la Guerra Civile, come antidolorifici venivano somministrati liberamente morfina e oppio; innumerevoli veterani che cominciarono ad usare sostanze stupefacenti per legittimi scopi medicinali, ne rimasero dipendenti. Durante la guerra del Vietnam, molti americani sperimentarono oltreoceano l’uso di eroina, rimanendone dipendenti una volta tornati a casa. Nella primavera del 1986, l’amministrazione Reagan rivelò un memorandum di tre pagine che ammetteva il coinvolgimento della CIA nel traffico di cocaina in Nicaragua durante la guerra dei Contras. Gli interessi militari statunitensi nel conflitto afgano, stanno combattendo una macchina da guerra finanziata dal commercio di oppio.
Canapa per la Vittoria, fattoni a parte, è la testimonianza di un concetto di legalità come privilegio di guerra.

fonte:  http://www.viceland.com

Chris Bennett: “ GESU’ USAVA LA CANNABIS ” Come molte altre tradizioni antiche

“Anche a Gesu‘ piaceva la cannabis“.
Un’affermazione di questo tipo potrebbe scandalizzare qualcuno e fare gridare alla blasfemia qualcun altro in questo periodo in cui per difendere certi valori medioevali a scopi socio-politici si perde il senso del messaggio di Cristo”, se non fosse il risultato di uno studio britannico.

A stabilirlo  è stato il ricercatore Chris Bennett. Le sue analisi sono poi state pubblicate già anni addietro da varie testate, come la rivista High Times o il quotidiano The Guardian.

Molte delle guarigioni miracolose attribuite a Gesu’ potrebbero essere gli effetti benefici degli olii di cannabis assunti durante le cerimonie  insieme ai suoi discepoli e proseliti. L’ingrediente “magico” presente negli olii delle unzioni praticate da Gesu’ conteneva un ingrediente chiamato kaneh-bosm che da allora è stato identificato più semplicemente come estratto di cannabis

Semitic etymologist Sula Benet, of the Institute of Anthropological Sciences in Warsaw, has indicated the origin to be the Hebrew word קַנַּבּוֹס (qannabbôs) kaneh bosmWikipedia

Tutto lo studio realizzato da Chris Bennett pubblicato in un articolo dal titolo “Gesù era uno sballato?” su

High Times, arriva alla conclusione che l’olio di cannabis era usato quotidianamente da Gesu’ e dai suoi discepoli, e che addirittura perfino l’incenso usato durante le abituali cerimonie conteneva un estratto di cannabis.

Secondo il professore di Mitologia Classica alla Boston University, Carl Ruck, questo fatto è del tutto verosimile. Ruck ha infatti affermato:

“Ci possono essere pochi dubbi sull’effettivo ruolo della cannabis nella religione giudaica“, perchè era prassi comune fare uso di marijuana, all’epoca. Il professore di Boston ha poi aggiunto: “Ovviamente la facile disponibilità e la lunga tradizione di utilizzo della cannabis nel giudaismo antico le ritroviamo inevitabilmente anche nella cultura dei primi cristiani“.

Le guarigioni miracolose di Gesu’ quindi potrebbero essere state il risultato delle proprietà medicamentose della marijuana, che sotto forma di olio veniva anche assorbita massicciamente proprio attraverso la pelle.

Concludendo, Bennet ci fa riflettere:  

“Se la cannabis è uno degli ingredienti principali di questi oli, la ricezione di questo olio è ciò che ha reso Gesù il Cristo, e i cristiani suoi seguaci, e oggi perseguitare coloro che fanno uso di cannabis potrebbe essere considerato anticristiano”.

Fonti e Bibliografia
http://www.cannabisculture.com/articles/1090.html
http://www.youtube.com/watch?v=VBjGBoG8c-U
http://www.guardian.co.uk/world/2003/jan/06/science.religion?INTCMP=SRCH
http://www.qnm.it/attualita/gesu-usava-la-cannabis-svelato-il-segreto-dei-miracoli-post-98995.html
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/cifamerica/2012/mar/12/pat-robertson-marijuana-message?INTCMP=SRCH

La canapa da fibra

La Canapa

Aspetti botanici

 

Specie La canapa appartiene alla famiglia delle Cannabinacee, è una pianta annuale e in natura è dioica, il che significa che nella sua popolazione si trovano più o meno al 50 per cento esemplari che portano soltanto fiori femminili ed esemplari che portano soltanto fiori maschili (si parla di piante maschio e di piante femmina). Prima della formazione dei fiori non è possibile riconoscere il sesso delle piante di canapa.
Essendo la popolazione della canapa molto variabile, nel campo si possono trovare soggetti con caratteri molto diversi tra loro, ad esempio si trovano piante che portano sullo stesso stelo fiori maschili e fiori femminili (monoicismo), piante che contengono livelli elevati di THC e piante che ne sono del tutto prive, piante con colorazione delle foglie che varia dal verde chiaro, al verde scuro al violaceo.

Varietà di canapa
Approfittando della variabilità della canapa, nel tempo e con la selezione l’uomo ha creato tante varietà: da fibra, da seme (in genere monoiche), da droga.
Le varietà italiane più conosciute e ancora oggi competitive sono: Carmagnola, CS (Carmagnola Selezionata), Fibranova. Il germoplasma di altre varietà famose come Eletta Campana e Bolognese è andato perduto. Negli ultimi anni l’ISCI di Bologna ha selezionato nuove varietà derivate da quelle tradizionali.

Cannabis indica non esiste
La distinzione cannabis indica/cannabis sativa utilizzata per indicare rispettivamente la canapa ad alto tenore di THC (marijuana) e la canapa a basso tenore di THC è un errore botanico perché la canapa è una specie unica.
In questo equivoco è caduta anche la normativa italiana antidroga.

Fusto
La pianta di canapa ha un fusto eretto la cui altezza può variare da 1 a 4/5 metri in media a seconda delle varietà, delle condizioni pedologiche e climatiche e ancora della densità di semina. Alcuni esemplari, in piemontese detti “lanse”, superano anche i 7 metri.
La sezione del fusto può variare da pochi millimetri ad alcuni centimetri. Il fusto è formato da una corteccia esterna di colore verde costituita da fibre tenute insieme da pectine e da una parte interna detta canapulo, di colore bianco molto leggero.
La fibra rappresenta il 25/30 per cento del fusto ed è costituita per circa l’82 per cento da cellulosa e per il 6 per cento da lignina; il canapulo rappresenta il 70/75 per cento ed è costituito da circa il 77 per cento di cellulosa e da circa il 19 per cento di lignina, di colore bianco.
Più la pianta è grossa più la fibra è grossolana e robusta. Nella stessa pianta la fibra è più grossa verso la radice e più fine verso la cima.

Infiorescenze
Le infiorescenze maschili sono pannocchie composte da numerosi racemi costituiti da un perigonio a 5 pezzi. Cominciano a svilupparsi sull’ascella fogliare almeno 60 giorni dopo la germinazione.

Le infiorescenze femminili si formano sulle cime una decina di giorni dopo quelle maschili e assumono la forma a falsa spiga, grossa, diritta e a ciuffo, molto più compatta di quella maschile.

L’impollinazione è anemofila.
La fioritura in Italia avviene verso la metà di luglio. Le piante maschio cominciano a seccare dopo la impollinazione e sono già secche nel mese di agosto mentre le piante femmina continuano a vegetare fino a fine settembre e oltre perché devono portare a maturazione il seme.

Seme

Il seme è prodotto dai fiori femminili. E’ costituito da un frutto secco detto achenio, di colore grigio/ verde ovoidale (lunghezza 3-5 mm, larghezza 2-3 mm). Il peso di 1000 semi varia tra i 20/30 gr per le varietà dioiche e i 16/20 gr per le varietà monoiche.
La maturazione del seme sulla spiga avviene in modo scalare.
E’ molto delicato.